ARM’S LENGTH CHRONICLE – Febbraio 2022

Regime di “Cooperative compliance” e progetto ETACA

Con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze è stata ridotta la soglia di accesso al regime di adempimento collaborativo c.d. Cooperative Compliance per le imprese multinazionali residenti in Italia. Il decreto ministeriale prevede che, per gli anni 2022, 2023 e 2024, potranno essere ammessi al regime di adempimento collaborativo i contribuenti che realizzano un volume di affari o di ricavi non inferiore a un miliardo di euro. La soglia, originariamente fissata a 10 miliardi di euro, era stata già abbassata a 5 miliardi di euro per il 2020 e il 2021.

Restano ancora validi gli altri canali di accesso al regime (tra cui l’interpello nuovi investimenti) a prescindere da volume d’affari o di ricavi. Il regime di Cooperative Compliance ha l’obiettivo di instaurare un rapporto di fiducia tra amministrazione fiscale (Agenzia delle entrate) e contribuente che miri al raggiungimento di un elevato livello di certezza sulle questioni fiscali rilevanti. I soggetti che intendono aderire al regime di adempimento collaborativo devono essere in possesso di un efficace sistema di controllo del rischio fiscale (Tax Control Framework) e, a seguito dell’adesione a tale regime, possono usufruire di una serie di vantaggi quali la procedura abbreviata di interpello preventivo, la riduzione delle sanzioni, l’esonero dal prestare garanzie per i rimborsi. In tema di cooperazione tra imprese multinazionali e amministrazioni fiscali si evidenzia, inoltre, il progetto pilota denominato ETACA (European Trust and Cooperation Approach), frutto di una iniziativa non legislativa della Commissione Europea.

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